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SOMMELIER VENETO 2018

STILE VENETO
L'eleganza in tre grandi classici della regione
di Maria Grazia Melegari

SP BARDOLINO DOC PIONA

SP sta per "sperimentale", ma anche per "selezione Piona" o, più semplicemente, sono le iniziali di Silvio Piona, che nell'azienda di famiglia giunta a 125 anni di vita ci è cresciuto.

A catturare la sua mente aperta e sperimentale è "la corvina che avevamo in casa" dice, ed è tra i primi a imbottigliarla in purezza con il Campo Massimo.

Nel frattempo parte il Progetto Bardolino Village, che intende recuperare la tradizione storica risalente ai primi del Novecento, di un Bardolino dal rubino scarico, dalla trama sottile ed elegante e dalla spiccata acidità - caratteristica che lo candida alla longevità.

Nasce così l'SP, non certo a tavolino, ed è il Bardolino che non ti aspetti, perchè è l'opposto di quel vino facile, morbido e fruttato che i più conoscono. 

Sono 6.500 bottiglie, dai vigneti di Sona, futuro Cru Sommacampagna, con corvina 80% e rondinella 20%. La fermentazione avviene in acciaio e per il 10% in legno, senza uso di lieviti selezionati. L'assemblaggio avviene in acciaio e poi il vino sosta a lungo, arrivando in bottiglia a quasi tre anni dalla vendemmia.

L'eleganza, qui, è arte della sottrazione, "perchè - dice Silvio - il vignaiolo deve, come uno scultore, sgrossare la materia e tirarne fuori l'anima".

Assaggiare le annate in sequenza è infatti veder scolpire un vino rubino scarico, dai profumi intensi e sottili di ribes, legno di rosa, timo, spezie. La trama è tesa e fresca, bilanciata dai tannini vellutati. Sul mercato canadese l'hanno paragonato a un Beaujolais, ma noi non temiamo di dire che richiama, soprattutto la 2015, non filtrata, l'eleganza tutta francese del Pinot Nero.

 

BARDOLINO CRU

Le future sottozone, previste da una modifica del disciplinare

La Rocca (per la zona centrale lungo la riviera del lago), Montebaldo (per la zona settentrionale pedemontana) e Sommacampagna (per le colline moreniche meridionali) sono le future sottozone, previste da una modifica del disciplinare del Bardolino.

E’ questo l’obbiettivo finale del Progetto Bardolino Cru -Village con il quale dal 2015 una quindicina di produttori si è data regole più restrittive, per ottenere vini più eleganti e longevi.

Già nel 1900 Giambattista Perez descrisse le differenti caratteristiche dei vini delle tre sottozone, che sin dall’ 800 erano serviti nei Grand Hotel Svizzeri

 

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